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giovedì, Marzo 13, 2025

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Parità di genere in Italia: la strada è ancora lunga secondo il Global Gender Gap Report 2024

L’Italia si trova ancora lontana dalla parità di genere secondo il Global Gender Gap Report 2024 del World Economic Forum. Il Paese si posiziona all’87° posto su 146 nazioni, in peggioramento rispetto al 2023, quando era al 79° posto. Questo dato sottolinea le persistenti difficoltà che le donne affrontano in ambito economico e politico, nonostante alcuni progressi nell’istruzione e nella salute.

Partecipazione economica: il divario persiste

Uno dei dati più preoccupanti riguarda la partecipazione economica e le opportunità lavorative, ambito in cui l’Italia è al 111° posto. Il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro si attesta al 70,1%, con un divario significativo rispetto agli uomini (-17,39%). Ancora più critico è il dato sui redditi stimati, dove le donne guadagnano in media il 26,73% in meno rispetto agli uomini. Anche la presenza femminile in ruoli dirigenziali è bassa: solo il 38,7% delle posizioni di alto livello è occupato da donne.

Istruzione e salute: buoni risultati, ma non basta

Se da un lato l’Italia ottiene un punteggio quasi perfetto (0,996 su 1) nell’accesso all’istruzione, con una parità praticamente raggiunta nell’istruzione terziaria, dall’altro emergono disparità nella partecipazione al mercato del lavoro post-formazione. Anche il settore sanitario mostra un punteggio elevato (0,967), ma si colloca solo al 94° posto nel ranking globale.

Empowerment politico: ancora troppi ostacoli

La rappresentanza femminile nelle istituzioni politiche rimane limitata. Le donne costituiscono solo il 47,7% del Parlamento e il 33,3% delle posizioni ministeriali. Inoltre, negli ultimi 50 anni, l’Italia ha avuto un punteggio molto basso nella presenza di donne a capo dello Stato.

Nonostante alcuni progressi, l’Italia continua a scontare un ritardo significativo nella parità di genere, soprattutto in ambito economico e politico. Servono politiche più incisive per favorire l’occupazione femminile, ridurre il divario retributivo e aumentare la presenza delle donne nei ruoli decisionali. La strada è ancora lunga, ma accelerare il passo è essenziale per garantire un futuro più equo.

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