Di epidemie e pestilenze la storia dell’umanità ne ha conosciute diverse purtroppo. Dalla peste che colpì l’esercito greco sotto le mura di Troia, descritta nel primo canto dell’ Iliade, a quella di Atene nel 335 A.C. della quale ci restano le testimonianze di Sofocle e di Tucilide.
Quella del 527 dopo Cristo che determinò la crisi dell’impero di Giustiniano.
La più tristemente nota, rimasta nella memoria collettiva, anche perché in quella cornice è ambientato il “Decameron” di Boccaccio, fu quella del 1348 che durò, a riprese, per diversi anni e uccise più della metà della popolazione europea.
Manzoni con i promessi sposi ci ricorda la peste del 1630. Nel 1918 la “spagnola” che finì verso il 1923 e provocò la morte di circa 50 milioni di persone.
E per ognuna di queste “guerre” le conseguenze sono state sempre disastrose, ma le società sono riuscite sempre a riprendersi.
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