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Al Teatro Comunale di Mendicino, va in scena “La guerra di Paulinuzzu Millarti”

Prosegue con successo la quinta edizione di “Sguardi a Sud”, la rassegna di teatro contemporaneo curata della compagnia Porta Cenere e patrocinata dal Comune di Mendicino, che accompagnerà il pubblico in un nuovo e incredibile viaggio alla scoperta di una storia vera, forse poco conosciuta, che merita di essere raccontata. Domenica 23 ottobre, alle ore 18, presso il Teatro Comunale di Mendicino, andrà in scena “La guerra di Paulinuzzu Millarti”, un monologo scritto e interpretato da Andrea Puglisi con la regia di Benedetta Nicoletti, con la partecipazione di Christian Bruno (attore) e Marta Naccarato (assistente alla regia). Foto di scena di Massimo Puglisi. Vincitore della XIII edizione della rassegna nazionale “Premio Più a Sud di Tunisi”, lo spettacolo racconta le vicissitudini di Paolo Montalto, abitante della cittadina marinara di Portopalo di Capo Passero, in Sicilia, reduce della Seconda Guerra Mondiale. Il monologo teatrale nasce dopo l’incontro avvenuto il 2 agosto 2017 con il signor Paolo Montalto che, all’età di 98 anni, con un’incredibile lucidità mentale, racconta all’attore Andrea Puglisi la sua vita, la sua guerra.

Supportato dal libro di memorie “Le avventure di Paulinuzzu Millarti”, realizzato dal figlio Francesco Montalto, e grazie alla testimonianza diretta di Paolo Montalto, l’attore Andrea Puglisi ha dato vita ad un testo teatrale struggente e brillante. Perché “Paulinuzzu Millarti”? Millarti, ovvero mille-arti, fa riferimento alla straordinaria capacità del reduce di guerra di adattarsi alle varie circostanze e di praticare una serie infinita di arti e mestieri.

La rappresentazione teatrale consente allo spettatore di rivivere alcuni episodi drammatici della Seconda Guerra Mondiale, nonché i timori per la spagnola (la pandemia di quei tempi). Uno spettacolo che permette di leggere la speranza e la gioia negli occhi di chi è sopravvissuto, nel volto di colui che riesce a tornare a casa per riabbracciare i suoi cari. “La guerra di Paulinuzzu Millarti” è un’esplosione di emozioni. Obiettivo di Andrea Puglisi (attore e autore del testo) e Benedetta Nicoletti (regista) è preservare la memoria in un periodo storico che sembra aver dimenticato gli errori del passato. Nello spettacolo sono presenti registrazioni audio di eventi storici, dichiarazioni originali di guerra (audio istituto Luce), registrazione dei comunicati ufficiali in lingua originale della fine del conflitto. La colonna sonora dello spettacolo ripercorre cronologicamente la storia; si passa così dalle musiche dei primi anni ’10 fino alle musiche del ventennio fascista per arrivare fino a Spring Waltz di Chopin con cui si chiude il sipario.

L’attore e autore Andrea Puglisi ha dichiarato che «La guerra di Paulinuzzu Millarti compie quattro anni. Da quando abbiamo cominciato il nostro viaggio sono accadute moltissime cose. Abbiamo portato la storia di Paolo Montalto in scena e, soprattutto, nel cuore. L’emozione è sempre quella della prima replica. Lo stesso accade per questo appuntamento a Mendicino: teatro amico, spazio necessario, crogiolo di incontri e luogo di “medicamento” culturale radicato in un Sud Italia che, dopo essere stato azzoppato, non può far altro che volare. Il ringraziamento più grande va al direttore artistico Mario Massaro, artista di spiccata sensibilità».

La regista Benedetta Nicoletti ha sottolineato che «Dagli occhi di un reduce passano le storie di coloro che non ce l’hanno fatta, passano interrogativi che pesano come macigni, risposte da chiedere al vento o a Dio, se pure lui ancora resiste. La morte chiama morte, irridendo la vita, ma la vita si attacca a sé stessa, tenace, anche quando sembra non ci sia più nulla da fare. E come ci insegna la guerra di Paulinuzzu Millarti, a volte, vince».

Il direttore artistico Mario Massaro ha osservato che lo spettacolo «testimonia le atrocità che la guerra porta con sé a livello mesosociale, di connessione tra l’individuo e il macrosistema. Un racconto sincero, nel quale Andrea Puglisi dimostra tutta la sua capacità attoriale e che consiglio vivamente di venire a vedere».

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