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Cannavinelle… La Memoria e il Ricordo.

Sono trascorsi 69 anni da quando, a Mignano Monte Lungo, una violenta esplosione colpì il cuore della montagna, fra Roccapipirozzi e Cannavinelle, spezzando la vita di 42 lavoratori impegnati a costruire una delle opere più importanti del dopoguerra, una galleria di derivazione delle acque del Volturno.

Era il 25 marzo del 1952, centinaia di operai stavano scavando una galleria sotto Monte Cesima, quando, alle 11:15, un violento scoppio travolse circa cento addetti alle opere di rivestimento di una galleria dell’Enel, in località Cannavinelle, nel comune di Mignano Monte Lungo in provincia di Caserta. La terribile deflagrazione provocò un crollo parziale del traforo, uccidendo 42 operai.

Il comune di Mignano Monte Lungo non ha mai dimenticato quell’immane tragedia, ne ha tenuto vivo il ricordo con una messa solenne per le vittime il 25 marzo di ogni anno e con cerimonie rievocative in onore dei Caduti di Cannavinelle, che nel 2008 furono insigniti anche del titolo di Maestri del Lavoro alla memoria dall’allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Pasquale Lombardi Junior, col suo libro dal titolo “CANNAVINELLE 25 Marzo 1952 La Memoria e il Ricordo”, ha svolto un importante lavoro di ricerca sulla tragedia nella quale perì il nonno, del quale porta il nome; quel Pasquale Lombardi di Morano Calabro (CS) che fu tra i martiri che persero la vita nell’adempimento del proprio dovere lavorativo per guadagnare pane e futuro per i loro figli.

Toccanti sono le parole di Pasquale in cui afferma: “Personalmente non ho avuto la fortuna di conoscere mio nonno, ma alcune persone, quelle poche che sono ancora in vita, mi hanno riferito che era un uomo molto buono, umile dedito alla famiglia e al lavoro”.

Conclude la sua prefazione personale con parole di affetto: pur essendo stato privato di un rapporto così importante esprime grande amore per la figura del nonno nonostante lo abbia conosciuto solo attraverso la ricerca e la conoscenza dei fatti accaduti.

Quella terribile tragedia fece comprendere l’importanza di attualizzare la legislazione sulla sicurezza e furono emanate normative più stringenti per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro

Il Governo italiano infatti approvò la legge n. 320/56, una legge molto severa che prevedeva tra l’altro la formazione di chi era addetto agli esplosivi. Causa dello scoppio della galleria potrebbe essere stata, infatti, proprio una disattenzione del “fuochino”.

La memoria delle vittime di Cannavinelle, pertanto, deve aiutarci a comprendere l’importanza di coniugare con efficacia, politiche di sviluppo e sicurezza, affinché quella tragedia di 69 anni fa non debba più ripetersi.

Da tragedie come queste non devono nascere solo norme a favore della sicurezza sui luoghi del lavoro, ma deve scaturire anche una cultura di prevenzione e informazione a partire dai giovani, e soprattutto dalle scuole, facendone anche materia di insegnamento.

Non sarà possibile, vista la situazione pandemica, eseguire la cerimonia in onore dei caduti, ma vogliamo mostrarvi delle foto delle cerimonie antecedenti a prima della pandemia.

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