Continua il nostro viaggio. Oggi scopriamo gli itinerari di avvicinamento alla CdP

di Mark 62
Molti cicloturisti che arrivano in Calabria per affrontare la Ciclovia dei Parchi scelgono il treno con bici al seguito. La stazione di Scalea rappresenta ad oggi l’hub principale grazie ai numerosi convogli Intercity che dal nord, attraverso la linea tirrenica, portano in Calabria, previa prenotazione nella carrozza 3 si trova comodamente posto anche per la bici negli appositi stalli e sedersi in una carrozza ampia, il viaggio risulterà comodo, l’ambiente è corredato da una comoda zona con distributore di caffè e bevande dove si possono fare break durante il viaggio.
Dalla stazione si può subito salire in bici e pedalando sulla Strada Provinciale 3 dopo 44 km in 4/5 ore arrivare a Mormanno sulla Ciclovia dei Parchi.
Per chi non volesse affrontare subito il viaggio in bici c’è la possibilità di caricarla nel gavone sui bus di linea della Trasporti Nord Calabria (tel. 0981 63450), servizio attivo tutto l’anno, con il costo del supplemento bici di 10 euro, previa prenotazione telefonica, inoltre il contatto può risultare utile in caso di ritardo del treno, in alcune circostanze legate a leggero ritardo di 5-10 minuti l’autista del bus contattato telefonicamente dalla segreteria di TNC potrebbe attendere i passeggeri.
In alternativa è presente a Laino Castello un operatore privato, Cersosimo NCC Glamour (cell. 3470552700), che svolge attività di transfer da e per Scalea tutto l’anno per piccoli gruppi, anche con bici al seguito, tali informazioni le abbiamo verificate alla data di pubblicazione dell’articolo.
Già fuori Scalea dopo pochi chilometri siamo nel perimetro del Parco Nazionale del Pollino, ad indicare la bellezza naturalistica dei luoghi sono i primi viali ombreggiati di querce da sughero che concedono conforto al viaggiatore soprattutto durante la calura estiva.
Il primo paese che s’incontra è Santa Domenica Talao, grazioso borgo arroccato su un colle, si viene accolti da una piazza gremita di anziani che salutano al passaggio degli “stranieri”.
Poco fuori dal paese lo sguardo si distende sul Tirreno, a destra, nella valle sorgeva Laos, antica città della Magna Grecia, a sinistra la foce dell’omonimo Fiume Lao, un po’ più sopra i monti con l’antico monastero del Mercurion a memoria degli 800 anni di storia Greco-Bizantina della Calabria, poco più avanti si intravede capo Cirella con di fronte l’isola omonima, una delle due sole isole calabresi insieme all’isola di Dino più a nord.
La meravigliosa SP 3 costeggia le gole del fiume Lao e si trova immersa in una natura selvaggia con pareti calcaree a strapiombo che ricordano paesaggi alpini, incredibile così vicino al mare.
(L’articolo continua sotto il video)
Dopo circa un’ora dalla partenza e un continuo saliscendi si arriva a Papasidero, già dall’etimologia del suo nome Papas-Isidoro capiamo di essere in un territorio dalle chiare origini greche. Raccomandiamo vivamente di lasciare le bici appena entrati in paese, a sinistra, in una piazzetta alberata con panchine, di fronte al bar alimentari Pugliese. Risaliamo a piedi il centro del paese, con una camminata di 400m in 10 minuti raggiungiamo la chiesa della Madonna di Costantinopoli, un gioiello ancorato sulle ripide pareti a strapiombo della gola del Fiume Lao. Qui il fiume è attraversato da un doppio ponte medioevale detto della Rognosa, a sottolineare l’antica destinazione del luogo come lazzareto.
All’interno l’immagine della Madonna Odigitria, che con il suo indice mostra la giusta strada, quale migliore viatico per noi viaggiatori?
La chiesa è visitabile grazie ad una cooperativa sociale del luogo, per informazioni contattare telefonicamente il comune di Papasidero (tel. 0981 83 078) e chiedere del signor Gianni, persona gentile e disponibile.
Per chi vuole, la guida può far conoscere un altro gioiello bizantino, nel cuore del borgo, la cappella di Santa Sofia.
Dopo il paese inizia una ripida salita, qualche tornante più sopra, una gratificante fonte d’acqua.

D’ora in poi è tutta salita, lo sforzo è compensato dalla vista mozzafiato sulle montagne lucane e la profonda Valle del Lao, da cui si intravedono i piloni del ponte autostradale più alto d’Italia appunto il Viadotto Italia. Per i più curiosi d’obbligo due deviazioni:
la prima alla grotta del Romito, un tuffo nella storia del Paleolitico, testimonianza di arte preistorica col graffito del Bos primigenius a dimostrazione che questi luoghi sono abitati da più di 10mila anni.
La seconda deviazione è per il borgo abbandonato di Avena, emozionante passeggiare tra le stradine dove la storia si è fermata per un sisma nel 1982, poco dietro della chiesa madre si apre un vasto panorama a sud sui monti dell’Orsomarso, il luogo più disabitato della provincia di Cosenza.
Dopo circa quattro ore di pedalata entriamo a Mormanno, non prima di aver visitato un’opera unica di architettura moderna, la chiesa di Santa Maria Goretti, nata da un’idea dell’architetto Mario Cucinella e premiata con un progetto pilota della CEI nel 2011.
La chiesa è sobria ma all’interno presenta molti riferimenti teologici, una guida multimediale aiuterà la visita di un luogo apparentemente freddo ma pieno di significati spirituali.

Dopo un viaggio nella natura incontaminata e nella storia raggiungiamo la Ciclovia dei Parchi. Si può pernottare in diversi b&b e agriturismi della zona, chi vuole può optare per il campeggio libero in un luogo ideale con ampi prati verdi e alberati sulle sponde del tranquillo lago artificiale del Pantano, poco fuori del paese e sempre sulla ciclovia che porta a Campotenese.

Questo tratto di strada è il primo degl’itinerari di avvicinamento alla CdP ne seguiranno altri, tutti che si sviluppano dalla costa tirrenica e dalla Ionica che rappresentano ad oggi il serbatoio turistico della Calabria dove sempre più sono i turisti balneari che guardano con interesse l’entroterra calabrese ricco di storia e di umanità, per non parlare degli sconfinati e incontaminati angoli di natura.
Alla prossima, sempre dal Tirreno Cosentino dove le montagne si tuffano in mare… e sempre in sella a pedalare!