Un cartello poetico collega un piccolo paese della provincia di Soria, in Spagna, a Cosenza. Più precisamente, Hinojosa del Campo – un borgo con poco più di duecento abitanti in estate e qualche decina il resto dell’anno – ha ora un segnale che indica la distanza e la direzione verso la città calabrese.
L’installazione, comparsa di recente, riporta il nome di diverse città come Soria, Barcellona, Madrid, San Sebastián, Zaragoza e, sorprendentemente, anche Cosenza. Ma non si tratta di una scelta casuale: l’artista, Epifanio (Epi per tutti) Corchón ‘Alvarez, autore dell’opera ha voluto inserire le città di origine degli abitanti del borgo, rendendo omaggio alle loro radici.
Fra queste persone c’è Manuela Macrì, cosentina di nascita, che da oltre vent’anni vive e lavora a Zaragoza con il marito Álvaro, originario proprio di Hinojosa del Campo. Manuela, pur essendosi perfettamente integrata nella comunità spagnola, non ha mai dimenticato la sua terra d’origine. Anzi, la sua Calabria è sempre con lei: la racconta, la condivide, la celebra. Durante le festività porta in tavola i sapori della sua infanzia e trasmette le tradizioni cosentine ai suoi affetti più cari.
Ed è proprio grazie a lei se oggi, a oltre 2.000 chilometri di distanza, un cartello in legno colorato riporta il nome di Cosenza. Un piccolo segno, ma dal grande significato: un ponte ideale tra due realtà lontane, unite dall’identità, dai ricordi e dal desiderio di sentirsi sempre a casa, ovunque ci si trovi.
Quel cartello, piantato nel cuore di un piccolo borgo spagnolo, è più di una semplice indicazione stradale: è il simbolo di un legame che resiste alla distanza e che rende Cosenza presente anche dove non te lo aspetteresti.
