Il lungometraggio d’esordio dell’autore calabrese, ispirato al romanzo-inchiesta di Lirio Abbate è ufficialmente nella rosa delle opere selezionate per la 72esima edizione del prestigioso festival.
Mette le ali e vola Berlino “Una femmina”, il lungometraggio d’esordio di Francesco Costabile ufficialmente nella rosa della prestigiosa Berlinale 2022. Il regista, originario di Cosenza, si è ispirato al libro inchiesta di Lirio Abbate “Fimmine ribelli” e alle storie crudelmente vere di Maria Concetta Cacciola e Giusy Pesce, donne del fronte che hanno voltato le spalle alla ’ndrangheta pagando un conto salatissimo. La sceneggiatura del film è frutto del lavoro corale Lirio Abbate, Serena Brugnolo e Adriano Chiarelli. Il film, che vede il debutto sul grande schermo dell’intensa Lina Siciliano, attrice che dà il volto alla protagonista Rosa, è prodotto da Tramp Limited, O’Groove con la distribuzione di Medusa..
La trama
Siamo in Calabria. I monti cinturano un piccolo paese dell’entroterra dove i corsi d’acqua ormai sono lingue di terra arida. Rosa vive la gioventù lì, carezzando la cicatrice che le ha lasciato nell’anima la morte della madre suicida. Ma lei non crede a quella morte volontaria e cerca, cocciutamente, una verità che brucia come un fuoco sulla pelle. Rosa scoprirà che i colpevoli di quella tragedia sono proprio i membri della sua stessa famiglia che avevano scelto di lavare nel sangue un’onta ritenuta imperdonabile: la scelta della donna di diventare testimone di giustizia. Un film “contaminato”, che unisce i tratti del noir al thriller, sfiorando con la punta delle dita anche volute nerissime e quasi horror che ora guarda a Berlino e al suo cielo ora incredibilmente vicino.
Il regista
Francesco Costabile esordisce nel campo dei corti con “La sua gamba” del 2001, che si aggiudica il Bellaria Film Festival. Si forma al Centro Sperimentale di Cinematografia dove realizza i corti “L’armadio” e “Dentro Roma”, che si aggiudica il Nastro d’argento come miglior cortometraggio e agguanta la candidatura al David di Donatello come miglior cortometraggio italiano.
La tematica queer gli è molto cara e la tratteggia in “Fuoco all’anima” (scritto a quattro mani con Josella Porto, finalista al Premio Solinas 2007 e ispirato al Delitto di Giarre del 1980) e “Cavalli marini” che affronta il tema della transgenitorialità e che vince il premio di coproduzione Mibact – CNC Brasile. Costabile approccia anche al genere documentaristico dedicando due film sul costumista Piero Tosi, “L’abito e il volto” e “Piero Tosi”. “In un futuro aprile” parla del rapporto tra Pier Paolo Pasolini e il Friuli arrivando come da finalista ai Nastri D’Argento 2021. Tra i premi conquistati la Menzione speciale alla 16th Edizione del Biografilm Festival di Bologna, Miglior Film e Premio Sky Arte alla 38th Edizione dell’Asolo Art Film Festival.