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sabato, Gennaio 18, 2025

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Le sorelle del riso: è calabrese quello più buono d’Italia. Dalla Piana di Sibari una vera eccellenza

Papà e figlie hanno dato vita a un’azienda fiore all’occhiello oggi della Regione: «La nostra forza? Lavorare il riso con tecniche artigianali ma con il supporto della tecnologia»

Molti pensano che il riso appartenga alla tradizione del nord del paese. E invece non è così. Uno dei migliori d’Italia è proprio qui al Sud, in CalabriaMaria Praino, con le sorelle Giusi e Sara, parla della la tradizione di famiglia, grazie al papà che ha avuto l’intuizione giusta e la voglia di rischiare. E così che ha vinto la sfida: «Molti non sanno che nella piana di Sibari, sull’alto Ionio Cosentino, sono nate nel corso degli ultimi 15 anni, importanti imprese che in poco tempo hanno prodotto un riso di alta qualità, che oggi esportano in Italia e all’estero. Ma molti ancora non sanno che in realtà il riso è arrivato in Italia attraversando la Calabria, e prima ancora la Sicilia. Quindi una parte del riscatto del Sud può passare anche da un chicco di riso, dalle imprese che c’hanno creduto».

Giancarlo Praino 

La Riseria Magisa è dal 2004 impegnata ad esaltare le qualità organolettiche del riso prodotto nella Piana di Sibari, mediante un sistema di lavorazione del tutto artigianale. «L’obiettivo aziendale è molto chiaro e semplice: coltivare il riso e impegnarsi quotidianamente per completare l’intero ciclo della filiera».

La coltivazione si estende lungo una superficie di oltre 600 ettari, grazie ad un particolare equilibrio pedologico locale che consente di tenere sotto controllo le risalienze saline della Piana.  

Il clima della Piana di Sibari, il meraviglioso mare Ionio, il vento fresco che arriva dalle montagne, permette al riso di godere di importanti vantaggi naturali. Ed ecco che il prodotto si distingue da quello di altre zone d’Italia. Fino a diventare uno dei più buoni e ricercati d’Italia.

L’azienda leader è quella quella della famiglia Praino, la riseria Magisa. Acronimo nato dalle iniziali delle giovani sorelle Maria, Giusi e Sara. Tutto grazie a papà Giancarlo che nel 2004 insieme alla famiglia di Agostino Rizzo, ha iniziato a lavorare il riso con tecniche artigianali, a basso impatto ambientale, chiudendo l’intero ciclo della filiera.  

FONTE: LACNEWS24

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