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martedì, Aprile 1, 2025

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“Qui i seggi si tramandano da padre in figlio, è un ricatto continuo”. Conte scuote la Calabria

Bagno di folla a Cosenza alla manifestazione del Movimento 5 Stelle sul caso Gentile-Scutellà

COSENZA – “Non stiamo solo difendendo Elisa Scutellà, ma la democrazia stessa. Hanno cambiato le regole del gioco dopo il voto. Qui i seggi si tramandano da padre in figlio, è un ricatto continuo”. Con queste parole, Giuseppe Conte ha aperto il suo intervento a Cosenza, in un auditorium gremito, in un evento di forte mobilitazione politica e sociale per difendere il voto dei cittadini calabresi e la democrazia italiana.

Conte a Cosenza: un evento di denuncia e partecipazione

Sul palco, accanto al presidente del Movimento 5 Stelle, ben 36 parlamentari tra cui Chiara Appendino, consiglieri regionali come Davide Tavernise, eurodeputati tra cui Pasquale Tridico, oltre a consiglieri e assessori del M5S calabrese. A moderare l’evento, Anna Laura Orrico, che ha guidato il dibattito sul caso Gentile-Scutellà.

Durante la serata, numerose testimonianze hanno denunciato le ingiustizie in Calabria. Tra gli interventi, spiccano quelli di Vittoria Morrone de La BaseNunzio Funaro di Le LampareAngela Maida di Controvento e Italia Nostra, e la giovane studentessa Maria Pia Scilio. Orrico ha ribadito la presenza dello Stato in Calabria e ha raccontato di un’intimidazione subita da una studentessa ostacolata nella partecipazione all’evento.

(L’articolo continua dopo la galleria fotografica)

Elisa Scutellà: “Vogliono ucciderci politicamente”

L’onorevole Elisa Scutellà ha parlato con passione: “Sto bene perché ora ho visto la vera Calabria, quella onesta. Vogliono ucciderci politicamente, controllano il voto prima e dopo le elezioni. Qualcuno ci ha definiti stupidi, con gli anelli al naso, incapaci di scegliere. Questo governo è una dittatura, ma oggi da qui parte una rivoluzione democratica”.

Il pubblico ha manifestato il proprio dissenso con fischi all’indirizzo della ministra Daniela Santanchè.

Giuseppe Conte: “La Calabria non merita questo”

Conte ha ringraziato i presenti con parole forti: “Essere qui stasera non è una cosa indifferente. Questa battaglia è anche vostra. La Calabria non merita questo”.

Il leader del M5S ha poi parlato delle diseguaglianze nel Paese, denunciando una sanità a due velocità e le conseguenze del riarmo sulle risorse pubbliche“800 miliardi di euro destinati agli armamenti significheranno tagli a sanità, istruzione e infrastrutture. Ci stanno costruendo un futuro di disperazione. Anche i fondi di coesione e sviluppo finiranno sacrificati per il riarmo. La Calabria rischia di non ricevere più nulla”.

Mobilitazione a Roma il 5 aprile

L’appello finale di Conte è stato chiaro: “Vi aspetto tutti il 5 aprile a Roma per dire no al piano di riarmo”. Un invito a continuare la mobilitazione per difendere con forza i diritti dei cittadini calabresi e italiani.

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