Bagno di folla a Cosenza alla manifestazione del Movimento 5 Stelle sul caso Gentile-Scutellà
COSENZA – “Non stiamo solo difendendo Elisa Scutellà, ma la democrazia stessa. Hanno cambiato le regole del gioco dopo il voto. Qui i seggi si tramandano da padre in figlio, è un ricatto continuo”. Con queste parole, Giuseppe Conte ha aperto il suo intervento a Cosenza, in un auditorium gremito, in un evento di forte mobilitazione politica e sociale per difendere il voto dei cittadini calabresi e la democrazia italiana.
Conte a Cosenza: un evento di denuncia e partecipazione
Sul palco, accanto al presidente del Movimento 5 Stelle, ben 36 parlamentari tra cui Chiara Appendino, consiglieri regionali come Davide Tavernise, eurodeputati tra cui Pasquale Tridico, oltre a consiglieri e assessori del M5S calabrese. A moderare l’evento, Anna Laura Orrico, che ha guidato il dibattito sul caso Gentile-Scutellà.
Durante la serata, numerose testimonianze hanno denunciato le ingiustizie in Calabria. Tra gli interventi, spiccano quelli di Vittoria Morrone de La Base, Nunzio Funaro di Le Lampare, Angela Maida di Controvento e Italia Nostra, e la giovane studentessa Maria Pia Scilio. Orrico ha ribadito la presenza dello Stato in Calabria e ha raccontato di un’intimidazione subita da una studentessa ostacolata nella partecipazione all’evento.
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Elisa Scutellà: “Vogliono ucciderci politicamente”
L’onorevole Elisa Scutellà ha parlato con passione: “Sto bene perché ora ho visto la vera Calabria, quella onesta. Vogliono ucciderci politicamente, controllano il voto prima e dopo le elezioni. Qualcuno ci ha definiti stupidi, con gli anelli al naso, incapaci di scegliere. Questo governo è una dittatura, ma oggi da qui parte una rivoluzione democratica”.
Il pubblico ha manifestato il proprio dissenso con fischi all’indirizzo della ministra Daniela Santanchè.
Giuseppe Conte: “La Calabria non merita questo”
Conte ha ringraziato i presenti con parole forti: “Essere qui stasera non è una cosa indifferente. Questa battaglia è anche vostra. La Calabria non merita questo”.
Il leader del M5S ha poi parlato delle diseguaglianze nel Paese, denunciando una sanità a due velocità e le conseguenze del riarmo sulle risorse pubbliche: “800 miliardi di euro destinati agli armamenti significheranno tagli a sanità, istruzione e infrastrutture. Ci stanno costruendo un futuro di disperazione. Anche i fondi di coesione e sviluppo finiranno sacrificati per il riarmo. La Calabria rischia di non ricevere più nulla”.
Mobilitazione a Roma il 5 aprile
L’appello finale di Conte è stato chiaro: “Vi aspetto tutti il 5 aprile a Roma per dire no al piano di riarmo”. Un invito a continuare la mobilitazione per difendere con forza i diritti dei cittadini calabresi e italiani.