Scilla, solita a recarsi presso gli scogli di Zancle, per passeggiare a piedi nudi e fare il bagno nelle acque limpide del mar Tirreno, una sera, mentre era sdraiata sulla sabbia, sentì un rumore provenire dal mare e notò un’onda dirigersi verso di lei. Impaurita, vide apparire dai flutti un essere metà uomo e metà pesce dal corpo azzurro con il volto incorniciato da una folta barba verde e i capelli lunghi fino alle spalle, pieni di frammenti di alghe. Era un dio marino che un tempo era stato un pescatore di nome Glauco che un prodigio aveva trasformato in un essere di natura divina. Scilla, terrorizzata alla sua vista, si rifugiò sulla vetta di un monte che sorgeva nelle vicinanze. Il dio marino, vista la reazione della ninfa, iniziò ad urlarle il suo amore ed a raccontarle la sua drammatica storia… CONTINUA A LEGGERE SU REGGIOTV